La Valle d’Aosta secondo Giorgia Donini
C’è chi la montagna la osserva da lontano e chi invece sceglie di viverla in ogni stagione, in ogni condizione, facendone un pezzo del proprio respiro quotidiano. Giorgia Donini appartiene a questa seconda categoria: per lei la Valle d’Aosta non è solo un luogo, ma un orizzonte che cambia forma a seconda dello sport, del clima, della compagnia.
Nelle foto che ci ha condiviso, ogni immagine racconta un frammento di questo rapporto: attimi diversi, eppure uniti dalla stessa radice. Ed è proprio da qui che parte il nostro dialogo.

G. “Sono tutte foto di avventure diverse, unite però da un filo conduttore: la Valle d’Aosta, che vivo a 360 gradi in tutte le stagioni e attraverso tanti sport, con la montagna come minimo comune denominatore.”
G. “Dopo ogni avventura torno a casa con qualcosa di imparato, vissuto, da raccontare e custodire tra i ricordi — a volte tra i più belli. Riguardando le foto e riaffiorano emozioni diverse: la gioia di raggiungere un 4.000 metri in una giornata di sole fotonica, oppure ricordi legati non tanto al luogo, quanto alla situazione, alla compagnia o alle condizioni meteo. Anche quando queste ti mettono alla prova, ti lasciano la consapevolezza di essere abbastanza forte per superare certi momenti.”
Ogni uscita lascia un segno diverso. Non importa se si tratta di raggiungere un 4.000 metri in pieno sole o di affrontare una giornata in cui il meteo mette alla prova: per Giorgia l’avventura non si misura solo in metri di dislivello, ma in ciò che resta dentro.

G. “La routine per me cambia a seconda dell’attività, così come il materiale (che spero sempre di non dimenticare). L’unica cosa che forse accomuna tutte le mie avventure è l’orologio, per registrare ogni singolo momento!”
Un orologio, piccolo compagno di viaggio, diventa allora il simbolo del tempo che passa e si imprime: i passi contati, i metri di dislivello, ma soprattutto i frammenti di vita che non si cancellano.

G. “Libertà, per me, è poter scegliere senza vincoli la direzione dei miei passi.”
Un concetto che sembra semplice, ma che racchiude tutto il senso dell’andare: la possibilità di scegliere, senza obblighi né percorsi imposti, lasciandosi guidare solo dal proprio istinto e dalla propria voglia di scoperta.
G. “Instancabile.”
Ed è forse questa la chiave per leggere ogni sua risposta: una ricerca continua, una spinta interiore che non conosce pause. La montagna diventa il luogo in cui questa instancabilità trova spazio, misura e senso.
Attraverso le parole di Giorgia, Audant Journal raccoglie non solo un racconto individuale, ma un’esperienza condivisa: quella di chi vive lo sport tra fatica e bellezza, tra prove e ricompense. Storie che ci ricordano come la libertà sia un passo alla volta — e come la montagna, più di ogni altro luogo, sappia insegnarci quanto siamo forti.